W A L K A B O U T

Scrivo questo post, rianimando il blog per un breve istante, per partecipare al concorso lanciato dalla sempre ineguagliabile Sigrid di Cavoletto che propone a noialtri di raccontare un ricordo culinario d’infanzia…
Allora queste sono la mia storia e la mia ricetta: quando ero piccola e i miei anni si contavano soltanto su una mano, stavo volentieri tra gli odori e i profumi della cucina, mentre mia madre preparava manicaretti per noi e in special modo per gli ospiti che non di rado visitavano casa. Ad un passo da lei, dietro al grembiule, a ciondoloni su una sedia o con gli occhi sbircianti sul ripiano di marmo, la osservavo stendere paste, lavorare ripieni, farcire il pollo. Tutto quel colore e quel profumo erano un tripudio che mi stordiva e anch’io volevo mettere mano in quegli impasti morbidi e aromatici, assaggiare il sugo fino a sapere che mi piaceva, o spennellare una torta con il tuorlo per poi vederla dorarsi bene in forno. Lo so, fino a questo punto sembra una di quelle tante storie d’amore in cucina ma, Leggi il seguito di questo post »

Cosa fare con gli ultimi asparagi di stagione della spesa biolocal? A darmi la risposta ci ha pensato il clima: pioggia battente con frescura di fondo che chiama piatto caldo e ritemprante: l’orzotto. Sebbene sia una ricetta semplice, data la delicatezza dell’asparago bisogna stare molto attenti nel bilanciare tutti gli ingredienti perché un eccesso dell’uno o dell’altro potrebbe irrimediabilmente rovinare tutto. Quindi attenti, soprattutto con la quantità di pecorino. Se avete salato gli asparagi e a seconda della sapidità del brodo che usate potrebbe servirne meno o più di quello che ho indicato. Regolatevi con più assaggi e aggiustate di sale solo alla fine. Non esagerate neppure con le erbe aromatiche, devono essere presenti ma solo in sottofondo per completare il gusto di questi ultimi asparagi di stagione.
Per il vino d’accompagnamento rimando all’enologo ufficiale del blog
, lo Scogna, che nei commenti indicherà l’abbinamento perfetto. Leggi il seguito di questo post »

Devo avere il karma un po’ pesante in questo periodo perché nonostante avessi già mille cose da fare, mi si è aggiunta pure la patente scaduta (particolare scoperto per caso dallo Slavo). Non che me ne mancasse di burocrazia da sbrigare. Comunque, in questa occasione, ho appreso che la visita per aggiornare la patente dura all’incirca 3 minuti. Tra domande improbabili tipo “soffre di turbe psichiche?” (eh?), “ci sente bene?”, “lavora?”, “che lavoro fa?” (mmhh?) e “vede bene i colori?” (ho temporeggiato, pensando bene alla differenza tra salmone e pesca), ti controllano la vista con l’apposito tabellone e per dimostrare che ci vedi (miracolo!) basta azzeccare due lettere per occhio e neanche delle più piccole. Insomma, soddisfatta di aver superato il test, anche se potevo togliermi la soddisfazione di barare sul peso, ho pagato i miei 75 euro (“bolle, visita medica, tutto compreso eh”) di cui 25 euro di visita medica. Non sono fortissima in matematica, ma 25 euro x 20 visite all’ora fa 500 euro all’ora… però.
Il 95% delle persone in sala d’attesa era over 60. (Sgomento).
Tutto ciò mi ha lasciata perplessa, ma mi sono consolata abbondantemente con del filetto di vitello morbidissimo (fatto solo alla piastra massaggiato d’olio con rosmarino e pepe), insalata gentilina dell’orto, un bicchiere di Rioja e una fetta di doppia frolla al cacao, ricotta e ciliegie.

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Quanto bel sole c’è oggi! Vorrei essere al mare su un’amaca appesa ad una palma con un mojito ghiacciato in mano. Sentire solo lo sciabordio delle onde mentre una leggera brezza iodata mi rinfresca le ascelle. Mhhh. Magari anche un buon libro da leggere se proprio mi viene voglia di fare qualcosa che non sia dondolare. Ah! E pensare che lo Slavo è in Sardegna adesso, mentre io, con le solite troppe cose da fare guardo il sole dall’oblò mansardato…
Per sentire un po’ di mare in casa senza lasciar credere all’inverno che lo sento ormai alle spalle, ieri sera mi sono inventata una ricettina a base di pesce e nocciole. Ho usato delle caserecce integrali per cambiare un po’, ho annaffiato il tutto con del buon Riesling e mi è passata la malinconia (quasi).

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La primavera è arrivata! Speriamo che non sia uno scherzo… Io intanto mi sono buttata su una ricetta primaverile e invece che portare in dono la solita torta, mi sono presentata per una merenda in casa di amici con un bel vassoio di bignè con crema alla fragola e glassa alla limetta. Al contrario di quello che molti pensano i bignè non sono tanto difficili da fare. Certo sono un po’ macchinosi perché si deve preparare l’impasto, poi il ripieno, la glassa… ma il risultato è piacevolissimo e in questa stagione si possono usare tanti frutti per riempirli di sapori diversi che soddisfino tutti i palati!
Oddio, sento il colesterolo che sale mentre scrivo questa ricetta…
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  • Nessuno.
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  • genka koleva: siamo 2011 ho preparato anatra cosi come e scrito,e venuta bonisima.provate.grazie bacioni,e Buon natale a tutti
  • Adriana: Sono cresciuta a Livorno e mamma li ha sempre fatti chiamandoli ravioli di ricotta e spinaci, gli altri, quelli con la pasta intorno li chiamiamo tort